Alfonso Canfora, un appassionato di surf e shaper sardo, dopo nove anni di ricerche ha brevettato una speciale pasta sigillante che permette di riparare istantaneamente tavole e surfini rotti o delaminati. Si applica al volo e permette di rientrare in acqua. Ora è alla ricerca di aziende che investano nella sua invenzione.
Quante volte abbiamo dovuto interrompere le nostre session in acqua a causa della rottura della nostra tavola, sia questa il surfino o il twintip? Al di là del disagio personale infatti continuare a surfare anche solo con un buco o una delaminazione sulla superficie delle nostre amate tavole può pregiudicarne la durata e le prestazioni. I tessuti interni infatti si impregnano d’acqua salata e il danno non fa che peggiorare. Si rischia di dover buttare tutto. A cercare una soluzione definitiva a questo problema ci si è messo un italiano, o meglio un sardo, di nome Alfonso Canfora, designer, costruttore, artigiano e shaper, che dopo un percorso durato circa 9 anni di esperimenti e collaudi di resine epossidiche e bicomponenti, finalmente sembra avere coronato il suo successo.
Riparazioni immediate e fai-da-te. L’uscita è salva
L’invenzione a cui è giunto Alfonso si chiama “Kit Aqua Sport” e consente la riparazione istantanea di componenti in vetroresina e affini appena rotti. «Fino a ieri non c’era che una soluzione – spiega l’artigiano – bisognava uscire dall’acqua e farsi riparare il pezzo da un laboratorio specializzato spendendo anche parecchi soldi. Il kit che invece ho brevettato io consente una riparazione istantanea con risultati pari a quelli di una riparazione professionale».
In realtà kit che consentono la riparazione fai-da-te esistono già, ma tutti hanno limiti notevoli perché funzionano solamente con determinate condizioni ambientali. «C’è bisogno del sole – prosegue Canfora – e in ogni caso si tratta di riparazioni mai definitive che non consentono di proseguire l’attività sportiva sul momento. Io ho trovato una miscela di varie componenti chimiche che, applicata direttamente sulla parte danneggiata, consente di riparare l’attrezzatura e di poterla riutilizzare in pochissimo tempo. In una quarantina di secondi l’attrezzatura è riparata con l’impermeabilizzazione garantita. Non solo, per risolvere il problema del colore a cui i surfisti sono molto attenti, l’ho brevettata sia trasparente che bianca».
La richiesta di brevetto, una corsa a ostacoli
Nel 2013, una volta trovata la giusta “chimica”, Alfonso Canfora ha depositato la domanda per ottenere il brevetto di questa invenzione. La risposta dell’ufficio brevetti tuttavia non è stata automatica, anzi il percorso è andato avanti tra mille ostacoli e richieste di chiarimenti sino alla definitiva approvazione. Ora col brevetto nel cassetto Alfonso cerca chi sia disposto a investire sulla sua invenzione. «Ho insistito tanto anche di fronte allo scetticismo generale grazie al sostegno della mia famiglia e del chimico dell’Università di Sassari Sargio Scognamiglio. Ora spero che qualche azienda che già produce quel tipo di materiali possa interessarsi sia al kit che al metodo di applicazione».
Insomma perseverare nei propri progetti, anche quando sembrano una lotta contro i mulini a vento, alla fine paga. Alfonso Canfora ha faticato parecchio per far venire alla luce la propria invenzione, ma alla fine ha fatto la gioia di parecchi surfisti. Aziende tecniche, fatevi sotto! Info: www.alfonsocanfora.com.
David Ingiosi
Direttore Kitesoul