Langeree: non è sfiga, ma fame di vittoria

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Langeree: non è sfiga, ma fame di vittoria

L’atleta olandese a pochi giorni dall’inizio del Red Bull King of the Air in Sudafrica durante un allenamento è caduto rovinosamente in acqua e si è fratturato una caviglia. Fuori dalla gara più importante dell’anno dunque e non si sa per quanto tempo starà ai pit stop. “Questo è il kitesurf”, commenta amaro.

“Sfortunatamente gli incidenti fanno parte di questo gioco”. Usa la diplomazia Kevin Langeree per commentare dalla pagina del suo blog quanto gli è successo. Ma dentro è ovvio che gli brucia da morire. Gli fa male molto più di quella caviglia che si è fratturata il 16 gennaio scorso quando atterrando un kiteloop board off ha impattato con violenza nell’acqua e addio Red Bull King of the Air 2017.

Mancavano appena una manciata di giorni all’inizio della gara più attesa della stagione. Una gara in cui tutti aspettavano Kevin, un protagonista assoluto lì a Big Bay, Cape Town, uno di quelli in grado di mettere i bastoni tra le ruote al favorito Aaron Hadlow per la conquista del prestigioso titolo. Perché lui Re dell’aria lo è stato a pieni voti nel 2014 entrando nel gota dei guerrieri che hanno fatto la storia di questa competizione e solo un anno prima era arrivato secondo. La scacchiera del King of the Air insomma perde un alfiere importante.

Il mio allenamento è come una gara

Langeree si stava allenando per essere in gran forma ed entrare nell’arena da campione quale è. Il problema è che quando questi fuoriclasse duri e puri del big air si allenano, ci vanno giù pesante, è come se fossero in gara, quindi sempre a spingere sull’acceleratore, sempre a cercare di staccare più in alto del cielo. L’incidente, la frattura è sempre dietro l’angolo. “Fa parte del gioco” dice lui e da campione di quel gioco ne accetta tutte le regole. “Ora ho famiglia – aveva detto lo scorso anno in un’intervista a Michelle Hayward – devo andarci piano!”. Ma chi gli crede? Questi sono cani da vittoria e si allenano sempre a tutta.

“Mi sono rotto la caviglia atterrando un kiteloop board off durante una sessione di allenamento per il King of the Air – racconta in un video dove mostra tutta la sua frustrazione – Ci si può credere? Giusto un paio di giorni prima che cominciasse il periodo di attesa per la chiamata del via, come a dire è probabilmente il peggiore momento al mondo… Cose così purtroppo succedono. Devi allenarti bene, cosa che ho fatto, ma c’è sempre una buona possibilità di farti male. Sfortunatamente fa parte del gioco. Non sono sicuro di quanto tempo ci voglia per rimettermi. Devo ancora farmi vedere da un paio di specialisti. Ma cercherò di sfruttare tutta la mia abilità per tornare in acqua il prima possibile”.

Come nel 2010: frattura alla gamba e 8 mesi di stop

Kevin è giustamente cauto sui tempi di guarigione. Perché oltre a conoscere bene i fasti delle vittorie nella sua carriera ha già conosciuto i tormenti degli incidenti. Il più brutto che ha avuto è stato nel 2010 durante la gara di coppa del mondo del circuito PKRA a Fuerteventura (Canarie). In quell’occasione si fratturò una gamba e fu costretto a 8 mesi di fermo prima di rientrare per la prima volta in acqua alle Hawaii. “È l’incubo peggiore di ogni atleta professionista”, aveva detto durante la riabilitazione.

A questo King of the Air uno come lui ci mancherà tantissimo. Chissà se i suoi avversari se la sghignazzano alle sue spalle. Credo proprio di no e per tre ragioni sacrosante: perché ci sono passati anche loro, perché questi atleti sono tutti amici fuori dall’acqua e perché sanno che quando batti i più forti la vittoria ha tutto un’altro sapore. Probabilmente Kevin guarderà tutta la gara in streaming o dalla spiaggia e farà comunque il tifo per questa festa del kitesurf.

A lui naturalmente auguriamo di rimettersi presto e tornare a volare e farci sognare, come solo lui sa fare. Go Kevin, go!

David Ingiosi


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