Immaginate di essere sulla spiaggia di Boa Vista e volgere lo sguardo all’oceano. Nella vostra mente Sal è lì da qualche parte davanti a voi. Scene del pro rider local Mitu Monteiro che da spettacolo sulle onde capoverdiane che si scolpiscono nella vostra memoria. I piedi affondati nella soffice sabbia, l’odore del sale, l’acqua che vi accarezza le gambe e la sensazione di essere a casa, la fantasia che vola alto, la voglia di partire che brucia in gola come nel petto. Preparate il vostro kite pronti a surfare onde e stamparvi un sorriso sulla faccia da un orecchio all’altro.
Questa specie di ronzio, la mia assoluta voglia di avventura e superare i miei limiti sono state la molla che mi ha permesso di trasformare il progetto Kite4Change in una realtà concreta. Mi chiamo Ulrich, ma tutti mi conoscono semplicemente come Uli. Sono nato nel settembre del 1988 nella parte tedesca del Mar Baltico e l’oceano mi a sempre dato una grande energia, una spinta magica, un richiamo verso casa.
A 9 anni ho cominciato la mia avventura acquatica veleggiando a bordo degli Optimist utilizzando una vela di plastica che avevo cucito io stesso. Non appena le mie abilità veliche si sono evoluto a iniziato ad andare anche su catamarani e sul windsurf. Mi è piaciuto così tanto che a 14 anni mi sono messo a insegnare agli altri ragazzi. L’oceano a quel punto mi stava offrendo la possibilità di prendere in mano la mia vita. Sono stato cacciato da scuola all’età di 15 anni e questo evento ha generato in me sufficiente energia per rivoluzionare il mio status quo. A 17 anni ho lasciato la Germania e inseguito il mio sogno legato agli sport acquatici andando in Sardegna, un’isola meravigliosa che si trova lungo le coste italiane.
A 18 anni da istruttore a direttore sportivo
Lavorando come istruttore ho perfezionato le mie capacità veliche e di insegnamento condividendo la gioia di queste attività con molte persone. Dopo l’estate del 2007 ho risposto a un’offerta di lavoro come istruttore alle Maldive per la stagione invernale. Il destino ha voluto che il titolare mi ha assegnato il ruolo di manager del centro sportivo, un segnale positivo che mi indicava di aver fatto la scelta giusta? Avevo solo 18 anni. Nel frattempo stavo aggiungendo una nuova disciplina al mio arsenale, insegnare il kitesurf, uno sport ideale per i venti forti di spot come Sotavento a Fuerteventura, nelle isole Canarie.
Dopo Fuerteventura, sono tornato in Sardegna nel 2009 e mi sono completamente immerso nell’attività di gestore del centro. La mia determinazione, la capacità di adattarmi e improvvisare, il mio spirito pratico si sono rivelate doti preziose. Sono rimasto lì per numerosi anni lavorando con migliaia di clienti, fissando regole nello spot, crescendo come general manager e imparando anche l’italiano, l’olandese e l’inglese. Negli ultimi 5 anni, a partire dal 2012, faccio base in uno dei migliori spot del lago di Garda, Malcesine, sempre in Italia. Avendo contribuito alla nascita del club wwwindSquare come istruttore, attualmente svolgo anche l’attività di general manager.
Scatta l’amore per Capoverde
La stagione invernale del lago di Garda, troppo rigida, è perfetta per dedicarsi ai viaggi, anche perché praticamente la location si svuota a livello turistico. Così nel 2015 ho deciso di partire per Capoverde. Il risultato è stato di innamorarmi non solo dell’isola ma anche della popolazione locale. Dalla mia passione per l’oceano e le onde e la mia voglia di avventura nel mio radar è entrata molto presto la traversata di 75 km da a Sal a Boa Vista. Pronto a portare a termine la missione da solo anche se con assistenza in acqua mi sono scontrato con la richiesta di 1.000 euro per il costo delle barche di appoggio. Era decisamente troppo per il mio budget. Così ho iniziato a pensare ad altre opportunità di realizzare il mio sogno.
A dicembre del 2016 ho cominciato a cercare altre persone disposte a condividere con me l’esperienza. Divertimento e avventura con un gruppo privilegiato di kiter. Bello, no?
Sonia e i suoi 80 bambini capoverdiani in cerca di aiuto
Vicino alla meta, ma non troppo. Sentivo di perdere qualcosa, qualcosa di più grande. Girando per l’isola ho incontrato una ragazza italiana di nome Sonia. Aveva costruito un asilo per 80 bambini, in prevalenza poveri. Facendo 1 più 1, la connessione che cercavo era lì davanti a me, ora era solo questione di curare i dettagli. Con l’attenzione e il supporto al progetto di aiutare questi ragazzi, ora praticamente l’idea dell’evento era nata.
E così è accaduto. I soldi sono stati raccolti e donati lo scorso anno per la prima edizione del Downwind da Sal a Boa Vista. E quest’anno l’obiettivo è di raccogliere fondi per aiutare gli 80 ragazzi a studiare per un anno intero. Già 12.000 euro sono stati accumulati attraverso il progetto di fundrising on line. Ho creato un periodo di tempo a partire dal 1 di febbraio per scegliere il giorno migliore per compiere la traversata
Un donwind per tutti in compagnia di Mitu
Il periodo di attesa è di circa una settimana che passerete con noi a Boa Vista. Qui potete godere dell’atmosfera rilassata dei locals, fare downwind lungo costa e visitare i migliori spot wave della zona. Una volta deciso il giorno della traversata, il giorno prima con un piccolo volo di 10 minuti raggiungeremo Sal e nella serata ci sarà un briefing sulla sicurezza e una cena insieme.
Il giorno successivo intorno alle 7,30 ci incontreremo al Mitu&Djo KiteCenter dove prepareremo l’attrezzatura e dopo aver stivato i nostri bagagli sulle barche lasceremo Sal ed entreremo in oceano. Lo stesso Mitu ha confermato la sua partecipazione all’evento. Un vero onore averlo con noi! Non appena saremo in vista di Boa Vista le barche si fermeranno per creare la linea di arrivo. La regata si chiude sulla spiaggia di Morabeza dove Marco Stevanato e sua moglie Leila (di Brescia) ci daranno il benvenuto.
La distanza effettiva tra le due isole è di 75 km e ci vogliono circa 3 ore per coprirle con il kite. Partecipare è molto semplice. Dovete solo registrarvi on line e selezioneremo i migliori 25 rider. Abbiamo ancora posti liberi.
Perché solo 25 rider?
Dal primo giorno Kite Downwind è stato concepito come un’opportunità di vivere un’avventura, incontrare gente con le stesse passioni e fare del bene agli altri. Credo che un gruppo di partecipanti sia la soluzione migliore per archiviare un’esperienza così bella, connettersi con la natura, il Paese e la gente. E per questo abbiamo limitato il numero a 25 partecipanti.
Boa Vista è facile da raggiungere con un volo di 6 ore da molti aeroporti italiani con Neos. L’iscrizione alla gara costa 330 euro molti dei quali andranno direttamente all’asilo di Sonia. Se non avete la possibilità di raggiungerci e fare il Downwind visitate il progetto di Fundraising e supportate la nostra causa.
Ulrich Frank
(a cura di David Ingiosi)