Con il 3° posto assoluto al Campionato Italiano Freestyle 2018 Daniele Milazzo è ormai ufficialmente uno dei top rider in Italia. Un risultato inseguito con grande motivazione, allenamenti costanti e un approccio più professionale allo sport. In questa intervista ci racconta come è andata e ci da qualche spunto per conoscerlo meglio.
– Daniele, in questo 2018 ti sei allenato duramente sia in acqua che a terra, hai curato l’alimentazione, hai colto tutte le possibilità di uscire in ogni condizione. In poche parole hai preso il kitesurf e le competizioni con un approccio professionale. Come hai maturato questo cambiamento?
Sono ormai quattro anni che mi dedico alle competizioni Freestyle. La prima gara a cui ho preso parte è stata nel 2014. All’inizio ci provi quasi improvvisando, poi ti rendi conto che per essere davvero competitivo devi cominciare a curare ogni aspetto, dalle session in acqua agli allenamenti in palestra, mangiare sano, fare stretching e non sottovalutare un buon riscaldamento prima di entrare in acqua. Il mio approccio diciamo più serio è stato naturale e guarda caso è arrivato il terzo posto assoluto al campionato italiano, segno che sono sulla buona strada. Anzi il mio obiettivo è crescere ulteriormente e non fermarmi qui, magari partecipare a qualche gara internazionale.
– Nelle gare del campionato italiano in Sardegna hai trovato una forma perfetta. Come è andata?
C’erano dai 25 ai 27 nodi quel giorno a Porto Botte e la gara è stata piuttosto impegnativa. Ho chiuso al quarto posto e grazie ai punti accumulati nelle altre tappe alla fine ho conquistato il terzo posto assoluto. Ero carico anche se i miei rivali erano altrettanto concentrati. Il livello cresce anno dopo anno e ogni atleta prova a dare il massimo. Siamo tutti animati dalla stessa passione per il Freestyle e dalla voglia di vincere sul campo di regata.
– Tu Daniele sei di Marsala e il tuo campo di allenamento principale è lo Stagnone. Tutto sommato però ti alleni da solo e questo è uno svantaggio rispetto a chi si allena con gli altri che permette di crescere più lentamente. Come superi questo divario?
Gli allenamenti in gruppo sono sempre più efficaci, bastano anche gli amici a volte. Ogni tanto mi alleno con il campione in carica Gianmaria Coccoluto quando scende qui in Sicilia. Se ti alleni da solo devi essere più disciplinato, sforzarti di superare i tuoi limiti e rimanere sempre concentrato, trovare dentro di te la giusta motivazione.
– In questo 2018 oltre che team rider di KSP sei stato promosso anche Ambassador del brand con un ruolo un po’ diverso. Raccontaci di questo nuovo lavoro…
KSP è un marchio che è cresciuto negli ultimi anni, il lavoro aumenta e si aprono nuove opportunità anche per noi rider. Alessandro il titolare ha deciso di affidarmi il compito di gestire il brand sul territorio italiano, quindi trovare nuovi distributori, curare i rapporti commerciali con i rivenditori storici, poi gestire gli atleti, cercare nuovi rider, far provare le attrezzature. La cosa che mi rende più orgoglioso è la fiducia che mi viene concessa in un’attività in cui sono all’inizio ma sono sicuro che la con la giusta dedizione posso raggiungere risultati importanti. Sono molto contento.
– Il catalogo 2019 di KSP è già stato presentato. Quali sono le tue impressioni sulle nuove attrezzature e quali utilizzi personalmente?
Quest’anno usciamo con due nuovi modelli di kite che sono il PURE e il SELECT. Il primo è un Freeride-Freestyle, mentre il secondo è un freeride ma ideale per il Big Air, ha un grande hang time, una pressione morbida sulla barra. Personalmente utilizzo il PURE che è un open C brigliato che mi da grandi soddisfazioni. I materiali sono ottimi, doppio filamento. Poi ci sono le tavole twintip: la Slide che è un freeride puro per tutti i livelli, poi c’è la SHARK per il freestyle che si può usare sia con le straps che con i boots e poi c’è l’HUMMER per il wake style che ha bisogno. Io utilizzo la SHARK normalmente nelle dimensioni 141/43 che mi da più sicurezza nei landing e non mi fa sentire le sollecitazioni.
– Hai in programma qualche viaggio di allenamento per questo inverno?
Sì vorrei fare almeno un mese in Brasile o in Kenya, non voglio perdere il mio allenamento e anzi intendo allargare il mio repertorio delle manovre per essere ancora più competitivo nella prossima stagione.
– Cosa dicono i tuoi genitori da quando hai preso il kitesurf in maniera più professionale?
Ho perso mio padre dieci anni fa e ho solo mia mamma che è molto felice di quello che faccio. Mio padre fino a quando c’era mi ha sempre supportato ed è proprio lui che mi ha trasmesso l’amore per il mare, la natura e lo sport.
– Tu Daniele nato a Marsala sei un local dello Stagnone che è uno dei top spot italiani ed è sempre più popolare in tutto il mondo. Quali sono i suoi punti di forza secondo te?
È sicuramente uno degli spot più facili al mondo per imparare e migliorare il proprio livello grazie ai fondali bassi, l’acqua piatta e ai venti costanti tutto l’anno. Poi una stagione lunga che parte da marzo e arriva fino a novembre. Qui allo Stagnone poi c’è una laguna di 12 chilometri. C’è spazio per tutti.
– Chi vuole seguirti quali canali ha a disposizione?
Sicuramente le mie pagine Facebook e Instagram dove pubblico quasi ogni giorno le foto e i video dei miei allenamenti, i miei viaggi e la mia attività professionale con la KSP e con gli altri miei due sponsor Riprop per i leash e l’Hortopedical House per il supporto medico.
www.kspsports.com
David Ingiosi
Photo Credits: Ksp Courtesy, Actionshots.it